Mauriac Francois - 1922 - Il bacio al lebbroso by Mauriac Francois

Mauriac Francois - 1922 - Il bacio al lebbroso by Mauriac Francois

autore:Mauriac Francois [Mauriac Francois]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Amazon: B00QU8YQ42
editore: Garzanti
pubblicato: 1965-02-14T23:00:00+00:00


Capitolo 10

Prese alloggio nel primo albergo che gli capitò sul Quai Voltaire. La mattina guardava piovere sulla Senna che non aveva ancora osato varcare, poi, a mezzogiorno, scivolava fino al caffè della stazione d'Orléans dove sonnecchiava, fra il rimbombo dei treni che portavano verso sud-est viaggiatori felici. Finita la colazione, non osando trattenersi senza prendere una consumazione, beveva dopo la sua bottiglia di vino bianco un paio di bicchierini di liquore, e il suo spirito si muoveva agile nell'assoluto. I suoi tic, le sue parole smozzicate, facevano talora sorridere i vicini e i camerieri, ma, rimpiattato fra il tamburo di una porta e una colonna, restava per lo più inosservato. Leggeva i giornali fino alla quarta pagina: assassinii, suicidi, drammi di gelosia e di pazzia, tutto era buono per Giovanni Peluèr, che si pasceva del male universale. Dopo il pranzo un biglietto da due soldi gli permetteva d'andare sul marciapiede della par tenza: vi cercava il vagone sul quale era scritto il nome d'Irun, e i cui vetri larghi avrebbero riflesso il giorno dopo le lande monotone. Aveva calcolato che quel treno passava a meno d'ottanta chilometri a volo d'uccello dalla casa Peluèr. Appoggiava la mano sulla parete del vagone, e quando il convoglio si metteva in moto, sembrava un uomo che vedesse sparire per sempre la metà della sua anima. Nel caffè dove si metteva di nuovo a un tavolino, era l'ora d'un'orchestrina e Giovanni Peluèr subiva fino alla disperazione la onnipotenza della musica sul suo cuore. La musica lo abbandonava senza scampo al fantasma di Noemi. Eccolo viaggiare col pensiero su quel corpo che non aveva mai contemplato se non addormentato. Nel sonno e durante le notti di settembre e quando la luce della luna filtrava sul letto, il triste fauno aveva imparato a conoscere quel corpo meglio che se, amante contraccambiato, l'avesse posseduto in un comune delirio. Non aveva mai tenuto fra le braccia che un cadavere, ma l'aveva realmente penetrato con i suoi occhi. Forse noi conosciamo meglio di ogni altra la donna che non ci ha amato.

A quest'ora - pensava - Noemi dorme nella vasta camera fredda, dorme felice, liberata d'una presenza ripugnante, abbandonandosi alla voluttà del letto deserto. Attraverso lo spazio sente la gioia della donna amata, la gioia perché egli non le giace più accanto. La testa fra le mani, Giovanni Peluèr si eccitava alla collera: tornerebbe al paese, si imporrebbe a quella donna, se la godrebbe anche se dovesse crepare! Ne farebbe un suo strumento... Allora lei risorgeva entro di lui, sottomessa, con quel dolce seno gonfio, come un albero che tende il suo frutto. Si ricordava dei suoi consensi da morirne d'orrore e senza un grido... Giovanni pagava le consumazioni, seguiva la via lungo il fiume fino all'albergo, si spogliava a tastoni per non vedersi nello specchio.

Ogni tre giorni gli portavano insieme alla cioccolata una busta che talvolta apriva solo di sera. Ah ! che cosa gli importavano quegli ipocriti voti per il suo ritorno !

Il solo piacere di Giovanni Peluèr



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.